Come la digitalizzazione ci semplifica la vita (anche quando non ce ne accorgiamo)

Scritto da Emanuele Persiani

Emanuele Persiani

Come avviene un po’ in tutti i settori quando si introducono dei cambiamenti importanti, una delle più grandi resistenze che si pongono, oltre a quella di non riuscire a smantellare le vecchie abitudini, è il timore che le novità introdotte non siano all’altezza di ciò a cui siamo già abituati. È un po’ il meccanismo che si innesca anche quando si affronta il tema della digitalizzazione, a cui si aggiunge anche la paura che gli schermi rendano le attività più semplici inutilmente complicate. Ma è davvero così? In questo articolo prenderemo in esame tre diversi settori, così da renderci conto di quanto il digitale stia e possa ancora semplificarci la vita.

La didattica in rete

Come la digitalizzazione ci semplifica la vita
PIXABAY: Pixabay.com

Forse in Italia più che in altri Paesi, è ancora molto forte la convinzione che l’insegnamento possa e debba avvenire solo in presenza, pena il mancato raggiungimento degli obiettivi didattici preposti. Si tratta di una convinzione molto diffusa soprattutto nell’ambito della didattica delle lingue straniere, in cui il gruppo e gli aspetti ludici dell’apprendimento ricoprono un ruolo ancora più importante. Eppure, è già da diversi anni che si sta diffondendo in rete una sempre maggiore consapevolezza di quanto la didattica online possa essere efficace, sempre a patto che si sappiano utilizzare gli strumenti adatti. Ad essere dedicato ad ogni aspetto della didattica in rete è, ad esempio, il progetto ItalOS Formazione di Silvia Maneschi, che si occupa di formare singoli docenti, ma anche scuole e università sul tema dell’insegnamento online e sulle possibili tecnologie da impiegare. Il tema comincia quindi ad essere sentito come particolarmente vicino e importante anche in Italia, soprattutto da parte di chi non ha la possibilità di frequentare in presenza o dagli stessi docenti che sentono il bisogno di ampliare le proprie competenze digitali.

L’intrattenimento online

Un settore in cui si è decisamente più consapevoli di quanto gli strumenti digitali possano essere utili è quello dell’intrattenimento, all’interno del quale le due controparti – gioco fisico e gioco in rete – coesistono già da diverso tempo. Nonostante ciò, anche all’interno di questo campo sono stati fatti importanti passi in avanti negli ultimi anni, che hanno avuto lo scopo di rendere l’esperienza di gioco online ancora più realistica e fluida. Persino i classici giochi di ruolo “carta e penna” come D&D, come spiegato in un articolo di Tom’s Hardware, possono ormai essere giocati anche se non si è tutti fisicamente nella stessa stanza, grazie a piattaforme dedicate alla gestione delle sessioni dei giochi di ruolo, come Roll20, o a più semplici programmi vocali e testuali come Discord. Restando nel campo dell’intrattenimento, e in particolare nell’ambito del gioco d’azzardo online, è sempre più comune da parte delle piattaforme di gioco la tendenza a ricreare, per quanto possibile, l’atmosfera del gioco in presenza. Come spiegato nella sezione dedicata al casinò live della piattaforma di intrattenimento Betway Casinò, molti dei più comuni giochi da casinò possono ormai essere giocati dal vivo grazie alla tecnologia del live streaming, che permette di confrontarsi con dealer in carne ed ossa e, in alcuni casi, anche con gli altri giocatori. Un aspetto decisamente importante, questo, per godere di un’esperienza di gioco il più piacevole e realistica possibile.

I pagamenti digitali

I pagamenti digitali
FONTE: Pixabay.com

Un altro campo in cui il nostro Paese sembra essere un po’ più indietro rispetto a molti altri è quello dei pagamenti digitali. Proprio come spiegato, infatti, è in settori come questo che si tende ad essere reticenti al cambiamento, soprattutto quando non si conoscono i possibili strumenti impiegabili in alternativa al denaro contante. Nonostante ciò, anche in Italia sembra esserci una nuova consapevolezza della necessità di incentivare l’impiego di mezzi di pagamento digitale, anche al fine di contrastare i tentativi di evasione fiscale. Molto avanti da questo punto di vista è sicuramente la Cina, Paese in cui pagare attraverso il proprio smartphone dopo aver inquadrato un semplice QR Code rappresenta ormai la normalità da anni, tanto da essere molto difficile trovare qualcuno con dei contanti nel portafoglio. L’Italia è sicuramente lontana da questi livelli, ma si è fiduciosi del fatto che i prossimi anni ci riserveranno piacevoli sorprese da questo punto di vista.

Il digitale non è il male, al di là di ciò che in molti possano pensare. È un’alternativa valida per molte delle attività che compiamo quotidianamente e, in molti casi, è in grado anche di offrirci qualcosa in più.

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