Antivirus vs Backup Cloud (Google Drive, OneDrive): differenze, usi e protezione di dati e dispositivi

Scritto da Emanuele Persiani

Emanuele Persiani

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Nella vita digitale di tutti i giorni utilizziamo strumenti diversi per proteggere i nostri dispositivi e i nostri dati. Due soluzioni fondamentali, spesso menzionate, sono il software antivirus e i servizi di backup cloud come Google Drive o OneDrive. Ma in cosa differiscono esattamente? Un antivirus protegge il computer o smartphone dai virus, mentre un servizio cloud come Google Drive mette al sicuro i file personali online. In questo articolo, pensato per utenti comuni (studenti, piccoli imprenditori, utenti domestici), confronteremo in modo chiaro e accessibile le differenze tra antivirus e backup su cloud. Scopriremo a cosa serve ciascuno strumento, come proteggono rispettivamente i dispositivi e i dati, quali sono le principali differenze in termini di sicurezza e prevenzione delle perdite, se possono coesistere (spoiler: sì!) e se uno può sostituire parzialmente l’altro. Il tutto con esempi pratici e consigli reali per una protezione completa.

Antivirus vs Backup Cloud (Google Drive, OneDrive): differenze, usi e protezione di dati e dispositivi

Che cos’è un antivirus e come protegge i dispositivi

Un antivirus è un programma software progettato per difendere un dispositivo dalle minacce informatiche. In origine gli antivirus cercavano e rimuovevano principalmente i “virus” informatici tradizionali, ma oggi sono diventati molto più avanzati[1]. Infatti, i moderni antivirus riconoscono e bloccano molteplici tipi di malware (software dannosi) in tempo reale, tra cui virus, trojan, worm, spyware, ransomware, nonché tentativi di phishing e altre minacce online[2]. In pratica, l’antivirus è come un guardiano digitale: monitora continuamente il computer o lo smartphone, ispezionando file, email e programmi man mano che vengono aperti o eseguiti, per intercettare qualsiasi codice maligno.

Quando l’antivirus individua un file infetto o sospetto, interviene immediatamente mettendolo in quarantena o eliminandolo, impedendo al malware di causare danni. Ad esempio, se uno studente scarica per errore un allegato email infetto, il suo antivirus lo può rilevare e bloccare sul nascere, proteggendo il PC e i documenti salvati. Molti antivirus includono anche funzionalità extra: possono analizzare i siti web durante la navigazione ed evitare che l’utente apra pagine pericolose o scarichi estensioni malevole, prevenendo truffe online e furti di dati[3]. Alcuni integrano persino firewall personali (per filtrare il traffico di rete sospetto) o moduli anti-spam e anti-intrusione.

In sintesi, lo scopo principale di un antivirus è prevenire le infezioni: mantiene il dispositivo sano bloccando virus e hacker prima che possano compromettere sistema e informazioni. È uno strumento proattivo di sicurezza: agisce come uno scudo che respinge gli attacchi informatici e preserva il buon funzionamento di computer, tablet e smartphone. Senza antivirus, i dispositivi rimangono esposti a ogni sorta di minaccia online, rischiando infezioni da malware, furto di dati personali o persino il blocco completo del sistema da parte di un ransomware[4]. Per questo un antivirus aggiornato è considerato indispensabile per chiunque utilizzi regolarmente Internet.

Che cos’è un servizio di backup cloud (Google Drive, OneDrive) e come protegge i dati

Un servizio di backup cloud – come Google Drive, Microsoft OneDrive, Dropbox e simili – è una piattaforma online che permette di salvare copie dei propri file su server remoti (nel “cloud”), mantenendoli al sicuro e accessibili via Internet. In altre parole, è come avere un archivio personale su Internet dove conservare documenti, foto, video e altri dati importanti. Ad esempio, Google Drive offre 15 GB gratuiti dove uno studente può caricare i propri appunti e tesine, oppure OneDrive permette a un piccolo imprenditore di sincronizzare i file di lavoro tra il PC dell’ufficio e il laptop di casa.

Ma come protegge i dati un backup su cloud? Innanzitutto funge da copia di sicurezza: se succede qualcosa al dispositivo locale (guasto del disco, furto del laptop, cancellazione accidentale di un file), i dati non vanno perduti perché esiste una copia conservata nei server cloud. Si può vedere il backup online come una sorta di assicurazione contro gli imprevisti tecnologici: tenerne uno significa poter recuperare i propri file in caso di disastro[5]. I provider cloud custodiscono i dati in data center sicuri e ridondanti, spesso con sistemi di crittografia e backup multipli a loro volta, garantendo elevata affidabilità e disponibilità continua dei file archiviati[5]. Ad esempio, i server di Google Drive e OneDrive sono protetti da misure di sicurezza fisiche e informatiche molto avanzate, e i file degli utenti vengono cifrati (codificati) durante la trasmissione e l’archiviazione, così da impedirne l’accesso a persone non autorizzate. Inoltre, servizi come Google Drive offrono funzionalità di versioning (cronologia delle versioni dei file) e cestino: ciò vuol dire che se modifichi un documento oppure lo elimini per sbaglio, hai la possibilità per un certo periodo di ripristinare la versione precedente o recuperare il file cancellato.

Un altro vantaggio è la sincronizzazione e condivisione: i file salvati sul cloud possono essere sincronizzati automaticamente su tutti i tuoi dispositivi. Così una foto scattata dallo smartphone e salvata su OneDrive apparirà in pochi secondi anche sul PC. E puoi facilmente condividere file o cartelle con altre persone (colleghi, compagni di classe, familiari) senza dover inviare email pesanti – basta un link. Questa collaborazione in tempo reale è un bonus in termini di produttività (pensiamo a Google Drive con Google Docs, Fogli, ecc.), anche se esula dalla funzione di “backup” pura. In ottica sicurezza, comunque, i servizi cloud permettono di proteggere i dati da perdite e garantiscono che i nostri documenti più importanti non risiedano in una sola posizione fragile. Immagina un utente domestico che tiene tutte le foto di famiglia solo sul PC di casa: un guasto improvviso del disco potrebbe fargli perdere anni di ricordi. Se invece quelle foto sono anche sul cloud, basterà accedere a Google Drive da un altro dispositivo per ritrovarle intatte. In sostanza, un backup cloud mette al sicuro i dati mantenendone copie aggiuntive in un luogo separato e robusto.

Principali differenze tra antivirus e backup cloud

Abbiamo visto che antivirus e backup su cloud hanno scopi diversi. Riassumiamo le differenze chiave tra questi due tipi di strumenti, soprattutto in termini di sicurezza, prevenzione delle perdite di dati e protezione da attacchi informatici:

  • Tipo di protezione offerta: l’antivirus protegge il dispositivo e il sistema operativo bloccando malware e intrusioni esterne, mentre il backup cloud protegge i dati creando copie di sicurezza dei file. In altre parole, l’antivirus è una difesa “attiva” contro virus e attacchi, il backup cloud è una difesa “passiva” che entra in gioco se i dati vengono persi o compromessi.
  • Minacce coperte: un antivirus è progettato per rilevare ed eliminare minacce informatiche (virus, malware, phishing, ransomware, ecc.) prima che causino danni[2]. Un servizio di cloud backup invece non previene virus o attacchi: se scarichi un file infetto, Google Drive o OneDrive non lo bloccheranno come farebbe un antivirus. Tuttavia, il backup cloud tutela dai disastri non malevoli (guasti hardware, errori umani) e mitiga gli effetti di alcuni attacchi. Ad esempio, un antivirus potrà impedirti di installare un programma maligno, mentre un backup su cloud tornerà utile se un file viene corrotto o cancellato.
  • Prevenzione vs recupero: l’antivirus lavora per prevenire un problema – evita l’infezione o l’attacco in tempo reale. Il backup su cloud serve a recuperare dopo un problema – ti permette di ripristinare file e dati dopo un incidente (che sia un attacco andato a segno o un semplice malfunzionamento). Se per distrazione cancelli un’intera cartella di documenti importanti dal PC, l’antivirus purtroppo non potrà aiutarti (non è progettato per questo), mentre con un backup cloud potrai riprendere quella cartella dalla copia online. Viceversa, se ricevi un allegato email con un virus, il backup non impedirà all’allegato di infettarti, ma un buon antivirus sì.
  • Protezione dagli attacchi informatici: qui l’antivirus è l’attore principale. Esso rappresenta il primo strato di difesa contro attacchi come virus, trojan, spyware, tentativi di hacking e così via, bloccandoli sul nascere. Un backup cloud non difende attivamente dagli attacchi – i tuoi documenti su OneDrive non possono “proteggere” il tuo PC da un ransomware. Però possono ridurre i danni: se un ransomware riesce a infettare il computer e crittografa tutti i file, avere delle copie di quei file sul cloud consente di non cedere al ricatto e ripristinare i dati senza pagare alcun riscatto[6]. In questo senso, il backup cloud offre una forma di resilienza: l’attacco può ancora avvenire, ma tu hai un paracadute per recuperare i tuoi dati successivamente.
  • Integrità dei dati e prevenzione perdite: l’obiettivo primario del cloud backup è scongiurare la perdita definitiva dei dati. I file caricati su servizi come Google Drive restano conservati in luogo sicuro e ridondante, al riparo da incidenti che colpiscono i dispositivi locali[5]. L’antivirus invece tutela l’integrità dei dati impedendo che vengano manipolati o distrutti da malware. Ad esempio, alcuni malware possono cancellare o corrompere documenti presenti nel PC; l’antivirus bloccandoli preserva indirettamente i tuoi file. Ma se la perdita di dati avviene per altre cause (un fulmine brucia il disco fisso, o sbagli a formattare una chiavetta), solo un backup potrà restituirti quei file. Dunque backup e antivirus affrontano il rischio di perdita dati da due prospettive diverse: uno tramite la prevenzione delle minacce, l’altro tramite la ridondanza delle copie.
  • Ambito di utilizzo quotidiano: un software antivirus opera in background sul tuo dispositivo, richiede aggiornamenti frequenti delle definizioni di virus e talvolta può influire leggermente sulle prestazioni del sistema durante le scansioni. Il backup cloud invece è un servizio online: richiede una connessione Internet per sincronizzare i file, e lo utilizzi tramite un’app o un’interfaccia web per caricare, scaricare e organizzare i documenti. Di solito lavora in modo abbastanza trasparente (i file vengono sincronizzati automaticamente), ma se hai tanti dati il primo upload o i ripristini possono richiedere tempo. In breve, l’antivirus protegge mentre usi il dispositivo, il backup cloud protegge i dati indipendentemente dal dispositivo (perché risiedono nella nuvola e li ritrovi ovunque accedi col tuo account).

Riassumendo, antivirus e backup cloud sono strumenti complementari: l’uno difende il sistema dai guai, l’altro salva i dati dai guai. Le differenze stanno nel tipo di problemi che affrontano (malware e attacchi per l’antivirus, perdita di file per il backup) e nel modo in cui operano (tempo reale vs archivio di sicurezza).

Coesistenza: antivirus e backup cloud possono coesistere?

Assolutamente sì, e anzi devono coesistere per una strategia di protezione completa. Antivirus e servizi di backup cloud non sono alternative mutualmente esclusive, bensì alleati. Insieme offrono una copertura a 360 gradi contro molti tipi di rischi digitali[7]. Un buon antivirus tiene lontani virus, spyware e ransomware, mentre un buon backup (cloud o anche offline) assicura che, qualsiasi cosa accada, i tuoi file abbiano una copia di riserva intatta.

Pensiamo a come lavorano in tandem in uno scenario reale: un piccolo studio professionale potrebbe avere PC protetti da antivirus aggiornato e documenti aziendali salvati su OneDrive. Se arriva un attacco ransomware via email, l’antivirus (si spera) blocca l’esecuzione del malware prima che questo cripti i file. Ma immaginiamo che, per sfortuna, l’attacco riesca a eludere l’antivirus e i documenti sul PC vengano cifrati dal ransomware: a quel punto entra in gioco il backup cloud, dal quale l’imprenditore potrà ripristinare tutte le sue cartelle così com’erano prima dell’attacco, evitando di pagare riscatti ai criminali e riducendo al minimo il fermo dell’attività[6]. In mancanza del backup, anche se poi l’antivirus rimuovesse il virus, i file sarebbero perduti o inutilizzabili. Viceversa, in mancanza dell’antivirus, l’attacco non sarebbe stato bloccato e avrebbe causato gravi danni prima del recupero. Ecco perché avere entrambi è la scelta più saggia.

Dal punto di vista pratico, antivirus e software/cloud di backup convivono senza problemi sullo stesso dispositivo. Un antivirus non interferisce con i programmi di sincronizzazione come Google Drive o OneDrive (possono al più controllare i file durante la sincronizzazione, ma ciò avviene in background). Anzi, alcune suite di sicurezza integrate offrono in un unico pacchetto sia la protezione antivirus che un certo spazio di backup su cloud. Ad esempio, noti prodotti come Norton 360 includono un servizio di backup online oltre all’antivirus, proprio perché oggi si considera la doppia difesa come un elemento imprescindibile[8]. Allo stesso modo, Windows 11 offre la sicurezza integrata di Microsoft Defender come antivirus e incoraggia l’uso di OneDrive per il salvataggio dei file personali: il sistema operativo stesso ricorda all’utente di eseguire backup regolari su OneDrive per prevenire perdite di dati.

Possiamo quindi dire che antivirus e backup cloud sono complementari e dovrebbero coesistere in qualsiasi ecosistema informatico domestico o aziendale. Uno colma le lacune dell’altro: l’antivirus da solo non basta a proteggere i dati (perché non può restituirti un file cancellato o un disco rotto), e il backup da solo non basta a proteggere il dispositivo (perché non impedisce a virus e attacchi di colpirti)[9][10]. Insieme, invece, forniscono una protezione molto più robusta e completa.

Possono uno sostituire l’altro? (Limitazioni e casi particolari)

Visto che svolgono funzioni diverse, né l’antivirus né il backup cloud possono davvero sostituirsi l’un l’altro al 100%. Ci sono però casi in cui uno compensa parzialmente l’assenza dell’altro, anche se con notevoli limiti. Esploriamo questa situazione dal punto di vista pratico.

  • Backup al posto dell’antivirus: alcuni utenti potrebbero pensare: “Se salvo tutto su Google Drive o OneDrive, anche se prendo un virus formatto il PC e rimetto i file al loro posto. Posso fare a meno dell’antivirus?”. È una strategia fortemente sconsigliata. Certo, avere i file sul cloud significa che dopo una formattazione potrai scaricarli di nuovo, ma non ti protegge dalle conseguenze di un attacco informatico. Un virus non si limita a cancellare file: potrebbe rubare dati sensibili (password, numeri di carta di credito) mentre è attivo, potrebbe usare il tuo computer per colpire altri, o rendere il sistema inutilizzabile per ore/giorni causandoti interruzioni. Un backup online non impedirà tutto questo. Inoltre, alcuni malware (es. certi ransomware evoluti) possono colpire anche i contenuti sincronizzati sul cloud: ad esempio, se il tuo disco locale OneDrive viene cifrato e le modifiche si sincronizzano, anche su OneDrive avrai file crittografati. Molti servizi cloud offrono strumenti di recupero versioni per rimediare a questa evenienza, ma richiedono comunque intervento manuale e tempo di ripristino. Insomma, il cloud backup non sostituisce un antivirus perché non offre protezione attiva; al massimo ti aiuta a riparare i danni dopo un attacco, ma il “buco” nella sicurezza resta. Come evidenziato prima, un antivirus è l’unico modo per evitare che virus e malware infettino il sistema[10], cosa che il backup non può fare.
  • Antivirus al posto del backup: altre persone potrebbero ragionare al contrario: “Ho un buon antivirus sempre aggiornato, quindi non prenderò mai virus o ransomware; di conseguenza i miei file sono al sicuro e posso fare a meno di un backup.” Anche questa è una convinzione rischiosa. Per quanto efficace, nessun antivirus garantisce protezione al 100%: può capitare un malware nuovo non ancora riconosciuto, o più semplicemente l’errore umano (click sbagliato, impostazioni errate) può vanificare la difesa. Ma soprattutto, anche immaginando di non subire mai un attacco informatico, ci sono tanti scenari di perdita dati non legati a virus. Un hard disk può rompersi all’improvviso, un laptop può essere smarrito o rubato, un’alluvione o incendio può distruggere i dispositivi in casa/ufficio, oppure si possono cancellare file per sbaglio. In tutte queste situazioni – guasti, furti, disastri, errori umani – l’antivirus è impotente: non potrà restituirti i documenti che non ci sono più[10]. Solo aver predisposto dei backup ti permette di recuperare il contenuto perduto. Dunque, per quanto tu possa sentirti al sicuro da virus grazie all’antivirus, non sei al sicuro dalla perdita definitiva dei dati senza un adeguato backup. L’unica difesa contro la catastrofe dei dati persi è avere copie di riserva dei file importanti[11] (preferibilmente in un luogo separato come il cloud). In sintesi, neanche l’antivirus può sostituire il backup.

In poche parole, affidarsi a uno solo di questi strumenti lascia scoperto un intero lato della sicurezza. Ci si potrebbe permettere di fare a meno di un antivirus solo in casi molto particolari, ad esempio se si usa un dispositivo estremamente limitato (come un tablet solo per navigare su store ufficiali, o un Chromebook dove tutte le app sono verificate) e si ha tutto su cloud – ma resta comunque un azzardo, perché basta collegare una chiavetta USB infetta o cadere in una truffa phishing per avere guai. Analogamente, si potrebbe pensare di non fare backup se si usa solo un tablet/smartphone e tutti i dati sono già nel cloud (foto sincronizzate, documenti su Google Drive, ecc.). In tal caso però è sempre consigliabile mantenere almeno il backup delle credenziali e impostazioni, e considerare che perdere l’accesso all’account cloud (ad esempio per un attacco all’account stesso) potrebbe far perdere i dati. Insomma, uno strumento può in parte ridurre i rischi coperti dall’altro, ma non elimina la necessità di quest’ultimo. La migliore pratica rimane utilizzare entrambe le soluzioni: l’antivirus per tenere i dispositivi puliti e sicuri, il backup (meglio se cloud) per mettere al sicuro i dati insostituibili.

Consigli per una protezione completa

In conclusione, la strada verso una protezione completa dei tuoi dispositivi e dei tuoi dati passa dall’uso combinato di più strumenti. Un antivirus aggiornato e affidabile, insieme a un sistema di backup regolare (che sia su cloud come Google Drive/OneDrive o anche su un disco esterno), costituiscono un vero doppio scudo contro le disavventure informatiche[6][11]. Il consiglio pratico è: non scegliere, adottali entrambi.

Per un utente comune questo significa, ad esempio: installa (o attiva) un buon software antivirus sul tuo PC e tienilo sempre aggiornato; allo stesso tempo, salva i file a cui tieni su un servizio cloud o esegui backup periodici. Uno studente potrebbe attivare l’antivirus gratuito integrato nel computer e salvare i capitoli della tesi su Google Drive man mano che li scrive. Un piccolo imprenditore può dotarsi di una suite Internet security per i suoi PC e impostare OneDrive o un altro servizio per il backup automatico giornaliero dei documenti di lavoro. Un utente domestico dovrebbe assicurarsi che sul PC di casa giri un antivirus (ce n’è uno in ogni Windows moderno) e che le foto di famiglia e i file importanti siano copiati anche su un cloud o almeno su un hard disk esterno.

Oltre a ciò, è buona abitudine attivare l’autenticazione a due fattori sugli account cloud (per prevenire accessi indesiderati ai propri dati online) e, lato sicurezza, mantenere sempre un comportamento prudente: l’antivirus aiuta, ma è l’utente la prima linea di difesa nel non cadere in trappole online.

Seguendo questi consigli e sfruttando sia l’antivirus che il backup cloud, potrai usare la tecnologia con maggiore tranquillità. Avrai un sistema protetto dai malware e allo stesso tempo la certezza che i tuoi dati personali non andranno persi irrimediabilmente. In definitiva, antivirus e backup cloud non si escludono, ma si completano a vicenda: uno fa da scudo, l’altro da rete di sicurezza. Adottarli entrambi è la chiave per una vita digitale serena e sicura.

Fonti: Le informazioni presentate provengono da approfondimenti su sicurezza informatica e protezione dei dati, che confermano l’importanza di utilizzare in sinergia antivirus e backup per una strategia di difesa efficace e completa.

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